sabato, giugno 30, 2007

Futuro o precarietà per i giovani agricoltori?

Il quesito dovrebbe essere probabilmente più ampio, la sostanza in ogni caso però non cambia. E' una domanda che mi pongo da quando ho iniziato l'istituto Tecnico Agrario parecchi anni fa, nel 1987. Nella vita e nel lavoro non è facile avere delle risposte precise e nemmeno l'agricoltura può darle. Ci sono troppe incertezze, troppi andamenti altalentanti di un mercato che non da sicurezza. Al giovane che intraprende l'attività di agricoltore consiglio solo di avere molta fiducia. Come diceva un mio caro zio: "la terra non ha mai tradito nessuno"; è vero ma oggi ci si pone anche il problema che quest'attività dovrebbe anche gratificare economicamente (per quanto riguarda le soddisfazioni personali, quelle sono garantite) ed è tutt'altro che semplice; si lavora troppo sul filo di lana e senza molti punti fermi.
L'unica è come sempre crederci ma per i giovani agricoltori si prospetta un futuro all'insegna della precarietà. Ce la faremo ugualmente ma la realtà non dovrebbe essere questa.

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